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Dolore muscolo-scheletrico

Disturbo del dolore cronico. Comprende un gruppo eterogeneo di manifestazioni. Le più comuni sono: osteoartrite periferica sintomatica, artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante, polimialgia reumatica, malattia indifferenziata del tessuto connettivo, artropatie da cristalli, inclusa la gotta e condrocalcinosi, osteoartrite sintomatica del ginocchio, dell'anca o della mano, fibromialgia, tendinite/capsulite adesiva della spalla, sindrome del tunnel carpale, sindromi dolorose regionali localizzate del collo, epicondilite laterale.

Il dolore muscolo-scheletrico è una sensazione dolorosa che coinvolge i muscoli, le ossa, le articolazioni, i legamenti, i tendini o altre strutture connettive del sistema muscolo-scheletrico. Può manifestarsi in modo acuto o cronico, variando in intensità e durata, e può limitare la mobilità o la funzionalità fisica. Questo tipo di dolore può essere localizzato in una specifica area del corpo o diffuso su più regioni, influenzando la qualità della vita e le capacità motorie.

Sintomatologia, numeri, cause, diagnosi e referenze
Sintomatologia

Il dolore muscolo-scheletrico può manifestarsi con diversi sintomi, tra cui:

  • dolore localizzato o diffuso
  • rigidità o tensione muscolare
  • gonfiore e limitazioni nella mobilità articolare
  • difficoltà a prendere sonno
  • ansia e depressione
     
Chi è affetto?

Questo tipo di dolore può colpire persone di tutte le età e gruppi demografici. Non esiste un limite di età specifico, ma è più comune nelle persone anziane, che hanno subito lesioni, presentano condizioni reumatiche o soffrono di stress muscolare. In Italia, la prevalenza complessiva delle patologie muscoloscheletriche nella popolazione generale adulta è intorno al 25-30%, significativamente più alta tra le donne che tra gli uomini.

Diagnosi

La diagnosi del dolore muscolo-scheletrico richiede una valutazione clinica approfondita, che può includere esami fisici, analisi del sangue, esami di imaging come la radiografia o la risonanza magnetica, la tomografia computerizzata e, talvolta, biopsie.

Le cause

Le cause del dolore muscolo-scheletrico sono eterogenee e possono includere lesioni traumatiche, condizioni reumatiche (come l'artrite reumatoide o l'osteoartrosi), sforzo fisico e infiammazioni locali o sistemiche.

Referenze
Klassische Terapie
Terapie mit Cannabis

Trattamenti Classici

I trattamenti classici per il dolore muscolo-scheletrico mirano a ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e promuovere la guarigione. Questi trattamenti possono includere farmaci, terapie fisiche e modifiche dello stile di vita.

Problematica: La gestione del dolore muscolo-scheletrico può essere complessa, poiché coinvolge molteplici fattori, tra cui la causa sottostante e la risposta individuale al trattamento. Gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati possono essere anche molto gravi, con la necessità di interrompere il trattamento. La dipendenza da oppioidi è una preoccupazione importante da affrontare con cautela.

Terapie Farmacologiche

Dolore localizzato o diffuso
infiammazione, gonfiore

FANS (naprossene, ibiprofene, diclofenac, ecc.), paracetamolo, corticosteroidi (metilprednisolone, prednisone, beclometasone, ecc.), oppioidi (ossicodone, idromorfone, fentanyl, ecc.), antiepilettici (gabapentin, pregabalin, ecc.)

Effetti collaterali:

FANS: Ulcerazione, perforazione e/o sanguinamento gastrointestinale; Dolori addominali; Pirosi gastrica; Disturbi digestivi; Capogiri, sonnolenza, mal di testa; Vertigini; Confusione, insonnia; Disturbi del sangue; Alterazioni della funzionalità epatica; Reazioni allergiche in individui sensibili, Disturbi del sangue; Disturbi cardiovascolari; Alterazioni della funzionalità epatica e renale; Alterazioni della glicemia.
Paracetamolo: Orticaria e altre reazioni cutanee; Angioedema; Edema della laringe; Shock anafilattico; Trombocitopenia; Leucopenia, neutropenia, agranulocitosi; Anemia; Dolore addominale; Disturbi a carico di stomaco e intestino; Diarrea; Epatite; Aumento o diminuzione del valore INR (parametro utilizzato per valutare il tempo di protrombina); Alterazioni della funzionalità epatica, anche importanti; Epatite; Reazioni cutanee come eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica; Insufficienza renale acuta; Nefrite interstiziale; Ematuria; Anuria; Malessere; Ipotensione; Alterazione dei livelli sanguigni di transaminasi epatiche; Diminuzione anomala dei livelli di piastrine e globuli bianchi; Arrossamento; Rossore cutaneo; Prurito; Anomalo aumento del battito cardiaco; Dolore e bruciore in corrispondenza del sito di iniezione.
Corticosteroidi: Ritenzione di sodio; Edema; Ritenzione idrica che comporta gonfiore, come ad esempio, gonfiore al viso o il gonfiore delle mani; Aumento del peso corporeo; Arrossamento del viso; Alterazioni della pelle; Iperglicemia; Ipertensione; Debolezza muscolare; Debolezza ossea; Demineralizzazione ossea, osteoporosi; Ulcera peptica; Pancreatite; Emorragie; Alterazioni dell'umore.
Oppioidi: Reazioni allergiche, Sibili respiratori o difficoltà di respirazione, Angioedema, Eruzioni cutanee e prurito, Patologie gastrointestinali (Vomito, Dispepsia, Dolore addominale, Infiammazione dello stomaco, Diarrea o stitichezza), Patologie del sistema nervoso, (Mal di testa, Capogiri, Sonnolenza, Debolezza e stanchezza, Tremori, Convulsioni, Formicolii o torpore, Riduzione dello stato di coscienza, Disturbi psichiatrici, Confusione, Depressione, Alterazioni dell'umore, Allucinazioni, Insonnia, Agitazione, Euforia), Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, (Eruzioni cutanee, Prurito, Sudorazione, Pelle secca, Orticaria) Patologie cardiovascolari (Ipertensione o ipotensione, Bradicardia, Alterazioni del ritmo cardiaco, Palpitazioni), Tolleranza e dipendenza (sia fisica, sia psichica), Depressione respiratoria, Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (o SIADH), Difficoltà di minzione, Ulcerazione del cavo orale, Disidratazione, Alterazione del peso corporeo, Edema, Miosi, Brividi, Ipotensione ortostatica, Blocco del flusso biliare, Aumento della sensibilità al dolore.

Antiepilettici: sedazione, sonnolenza, astenia, senso di vertigine, disturbi della coordinazione (atassia, disartria, diplopia), tremore, deficit cognitivi, epatite, ipotensione, alterazioni dell’umore, alterazioni del comportamento e disturbi sessuali (perdita della libido, impotenza), reazioni cutanee, anemia aplastica indotta da felbamato, epatossicità indotta da valproato o felbamato e la pancreatite da valproato, irsutismo e iperplasia gengivale da fenitoina, sindrome spalla-mano e malattia di Dupuytren da barbiturici, aumento ponderale indotto da valproato, gabapentin, pregabalin, perampanel e vigabatrin, calo ponderale indotto da topiramato, zonisamide e felbamato, malformazioni fetali.

Tensione muscolare

Miorilssanti ciclobenzaprina, tizanidina, ecc.)

Effetti collaterali:

Miorilassanti: astenia, ipotonia, vertigini, mal di testa, disturbi del sonno (insonnie, parasonnie), disturbi del tratto intestinale (nausea, vomito, diarrea), fatica, disturbi dell’andatura, rischio di depressione del respiro (sovradosaggio).

Vantaggi/Svantaggi

I vantaggi dei trattamenti non farmacologici includono una gestione globale del paziente, il miglioramento della funzionalità e il controllo del dolore senza l'uso prolungato di farmaci.

Gli svantaggi possono includere la necessità di impegnarsi in terapie a lungo termine e gli elevati costi.

Terapie non farmacologiche

Fisioterapia: Esercizi specifici e terapie manuali per migliorare la forza muscolare, la flessibilità e la postura.
Terapia occupazionale: Focus sulla riabilitazione funzionale e sul ripristino delle attività quotidiane.
Terapie complementari: Come l'agopuntura o la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) per gestire il dolore cronico.
Modifiche dello stile di vita: Consigli su dieta, esercizio fisico e strategie di gestione dello stress.

Referenze terapie farmacologiche

Trattamento con la cannabis

Alcuni pazienti hanno cercato sollievo dal dolore muscolo-scheletrico utilizzando la cannabis medica a causa del suo potenziale effetto analgesico e miorilassante. I meccanismi dell'effetto analgesico dei cannabinoidi comprendono l'inibizione del rilascio di neurotrasmettitori e neuropeptidi dalle terminazioni nervose presinaptiche, la modulazione dell'eccitabilità dei neuroni postsinaptici, l'attivazione delle vie inibitorie discendenti del dolore e la riduzione dell'infiammazione neurale. Vari studi dimostrano che il Sistema Endocannabinoide ha un ruolo importante nella guarigione e nell’omeostasi ossea.

La via di somministrazione ottimale è la via orale per la gestione in combinazione inalatoria per effetti acuti.

Terapia con la cannabis

Dolore localizzato o diffuso
Rigidità o tensione muscolare
Gonfiore e limitazioni nella mobilità articolare
Difficoltà a prendere sonno
Ansia e depressione

Tetraidrocannabinolo (THC), Cannabidiolo (CBD), Cannabinolo (CBN), Tedroidrocannabiforolo (THCP), Cannabicromene (CBC), altri.

Effetti collaterali:

A differenza delle classiche terapie farmacologiche, gli effetti collaterali dei cannabinoidi sono generalmente poco gravi, tollerati e tendono a scomparire con la cessazione dell’uso.

Questi comprendono: nausea, secchezza delle fauci, rossore degli occhi, aumento dell'appetito, euforia, aumento della frequenza cardiaca, abbassamento della pressione sanguigna, vertigini.

Vantaggi/Svantaggi

Molti pazienti riportano un sollievo significativo dal dolore muscolo-scheletrico con l'uso della Cannabis Medica, ma gli effetti possono variare da persona a persona.

Lo stato attuale degli studi (osservazioni cliniche)

Il dolore muscoloscheletrico cronico può portare a una riduzione della funzione fisica ed è la causa più comune di dolore cronico non tumorale. Attualmente, le opzioni farmacoterapeutiche contro il dolore muscoloscheletrico sono limitate e spesso consistono nella gestione del dolore con antinfiammatori non steroidei, gabapentinoidi o oppioidi, che comportano importanti effetti avversi.

I dati degli studi clinici, delle revisioni sistematiche della letteratura e delle meta-analisi, indicano che i consumatori di Cannabis Medica che soffrono di dolore muscoloscheletrico o di altri dolori cronici non tumorali hanno percepito più benefici che danni dall’utilizzo della terapia con cannabinoidi.

Referenze terapia con la cannabis

Klassische Terapie
Esperienze cliniche sull'uso della cannabis medicinale

Medico anestiosologo, clinica privata (UK)

Donna di 66 anni, con spondiloartropatia assiale e periferica, con notevole dolore alla schiena e alle ginocchia e mobilità ridotta (la donna cammina con le stampelle). 

Terapia classica prima di iniziare con la cannabis
  • Terapia multisistemica (MST)
  • fentanyl
  • buprenorfina
  • gabapentin
  • pregabalin
  • amitriptilina
  • morfina orale
  • codeina
  • cerotti di lidocaine
  • adalimumab
  • golimumab
Terapia a base di cannabis

In aggiunta alla precedente terapia:

  • Olio di THC full spectrum (20mg/mL), 0. 4 mL al giorno;
  • Olio di CBD full spectrum (50mg/mL), 0.2 mL 3 volte al giorno;
  • Infiorescenze (0%CBD, 20%THC), 10g al mese (solo in caso di dolore acuto severo)
Risultati

In seguito alla terapia con cannabinoidi, la donna ha riportato notevoli miglioramenti. Innanzitutto il dolore è migliorato, il sonno è migliorato, la donna è molto più attiva e ha interrotto l’utilizzo di morfina. Il C-reactive Protein (CRP) test è risultato normale per la prima volta dalla diagnosi. Anche l’umore è molto migliorato e questo è di particolar importanza per la donna, in quanto ha avuto un tentativo di suicidio prima di iniziare la cannabis terapeutica e ha dovuto interrompere il suo lavoro di infermiera. 

Effetti collaterali
  • Vertigini gravi (1 giorno)
  • Vertigini lievi (1 giorno)
  • Disturbi della concentrazione lievi (90 giorni)
  • Secchezza delle fauci lieve (90 giorni)
Follow-up

Dopo un anno di terapia, la paziente ha interrotto l’uso di oppiacei e il dolore è migliorato.

Conclusioni

Recenti meta-analisi di studi clinici che hanno esaminato l'uso della cannabis terapeutica nel dolore cronico presentano una moderata quantità di prove che la cannabis/cannabinoidi mostrano attività analgesica, specialmente nel dolore neuropatico. I limiti principali di questi studi sono la breve durata del trattamento, il numero ridotto di pazienti, le popolazioni eterogenee, l'esame di cannabinoidi diversi, le dosi diverse, l'uso di endpoint di efficacia diversi e gli effetti osservabili modesti. Gli effetti avversi nell'uso medico a breve termine della cannabis sono generalmente da lievi a moderati, ben tollerati e transitori. In conclusione, le evidenze della ricerca attuale supportano l'uso della cannabis medica nel trattamento del dolore cronico negli adulti. Un attento follow-up e monitoraggio dei pazienti che fanno uso di cannabis/cannabinoidi sono obbligatori.

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